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Castello
Castello di Gorizia
    Nel 1988 gli italiani più sensibili si erano accorti che qualcosa stava cambiando nell’Europa divisa ormai da oltre 40 anni dalla Cortina di ferro, che aveva il suo simbolo nel “muro di Berlino”. Dopo anni di dura chiusura era arrivata a Mosca l’aria nuova delle “Glasnost e Perestroika” (trasparenza e ricostruzione). Solo dei politici schiavi delle loro posizioni lontane dalla realtà e dai sentimenti della gente poteva affermare che quel muro fosse utile per la stabilità dell’Europa, ridotta a schieramenti contrapposti di missili.
Atti
Atti del Congresso
Tito era morto il 4 maggio 1980, quando era passata l’illusione, nata dopo il disconoscimento di Stalin nel giugno 1948 della sua politica, che il suo preteso “socialismo dal volto umano” fosse diverso dal regime sovietico.
    Alcune Associazioni di Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, invece di sentire la nuova aria che spirava in Europa e portare le istanze della loro “base” ai Governi, fungevano da tempo da “cinghia di trasmissione alla base” dell’assurda linea rinunciataria dei vari Governi italiani.
    In vista del XIII Congresso dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), previsto a Gorizia per il 20-22 maggio, ho preparato un Documento programmatico, la “Charta 88”, che proponeva la nuova linea che si doveva seguire per cogliere i segni dei tempi ed orientare la diplomazia ad agire con intelligenza per un doveroso rimedio alle conseguenze delle violenze jugoslave, che continuavano ad affliggere gli Esuli ed i loro eredi. Infatti anche da Belgrado arrivavano voci di spiriti liberi che ammonivano quel Governo della necessità di adeguarsi alle novità.
Breccia nel muro
Breccia nel Muro di Berlino

    Le aspirazioni degli Esuli sono sintetizzate nelle cinque richieste che la “Charta 88” esprime per gli “Esuli” e nelle altre cinque elencate a vantaggio degli “italiani rimasti”. Alle  pagine del Documento erano allegate altre pagine di “premesse storiche”, pure allegate.  Queste erano destinate più ai politici disinformati, che non agli esponenti degli Esuli ai quali era previsto sottoporre la Charta 88 per l’adesione. Questi avevano ben presenti gli eventi che erano caduti sulle nostre spalle e l’adesione di 32 esponenti degli Esuli, convenuti a Gorizia da tutta l’Italia, conferma quanto la linea del Direttivo di allora dell’ANVGD fosse lontano dalle aspirazioni degli Esuli. Purtroppo venti anni dopo la situazione non è mutata, neppure dopo gli “eventi epocali” del dicembre 1989: la fine del Comunismo di Stato a Mosca ed a Belgrado, la riunificazione della Germania, simboleggiata dal crollo a furor di popolo del muro di Berlino, la fine dell’occupazione militare sovietica dell’Europa dell’Est, la libertà riacquistata per Lituania, Lettonia ed Estonia ed altre Repubbliche, già annesse all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, la dissoluzione della Jugoslavia.

Pz.Unità
Volemo tornar a Trieste in Piazza Unità d'Italia
    La qualificata condivisione della linea rivendicativa espressa nella “Charta 88” portò poi alla formazione del “Gruppo Memorandum 88”, che da allora segue le vicende degli Esuli, denuncia la mancata difesa di questi cittadini italiani ed europei da parte dei Governi, che avallano sopraffazioni e violazioni di diritti, ed invita i responsabili a maggior dignità ed impegno nel ripristino della giustizia.  
    Il Gruppo partecipa alle manifestazioni stringendosi nelle piazze  intorno ad uno striscione con il motto “VOLEMO TORNAR!”